Bando concorso letterario 2025 > Tema Tumore al seno

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A tutte le Socie/i

per chi fosse interessato a partecipare.

Ass.ne Il Seno di Poi OdV

Gentilissima Associazione

Siamo felici di inviare in allegato il bando  “Donna sopra le Righe” edizione 2025,sperando vogliate partecipare a questa edizione del XXVII concorso sul tema Tumore al seno.

Crediamo nella scrittura come terapia per superare questo difficile percorso di malattia e chiediamo la Vostra collaborazione per informare le vostre socie di questa opportunità

In attesa di eventuali Vostri scritti, inviamo un caro saluto

per la segreteria del Concorso

Pinuccia Musumeci

P.S.: si invita  a tenere presente questa email per il 2025

Intervista a Raffaella Pagani – referente del gruppo teatrale LE SALAMANDRE de Il Seno di Poi OdV

Intervista a Raffaella Pagani – referente del gruppo teatrale LE SALAMANDRE de Il Seno di Poi OdV

15 aprile 2025, scritto da: alicespiga82

Sono davvero onorata e contenta di condividere con voi un progetto bellissimo, portato avanti dall’Associazione bolognese Il Seno di Poi OdVil laboratorio teatrale LE SALAMANDRE, condotto dall’attrice Tita Ruggeri.

Con Raffaella Pagani, che fa parte del laboratorio sin dai suoi albori e che oggi ne è la referente, vi raccontiamo come, quando e perché sono nate LE SALAMANDRE e soprattutto i benefici che questa attività ludico ricreativa sta donando alle donne sopravvissute al cancro.

E per chi si fosse collegato solo adesso, ricordo che vi ho parlato dell’Associazione Il Seno di Poi OdV anche nell‘Intervista a Morena Casarini – presidente dell’Associazione Il Seno di Poi OdV e nell’Intervista a Paola Falleroni – sopravvissuta al cancro e Presidente del coro de Il Seno di Poi OdV.

  1. Cara Raffaella, quando e perché ti sei avvicinata, per la prima volta all’Associazione Il Seno di Poi? 

La diagnosi di carcinoma mammario è arrivata come una fucilata nel marzo del 2005, esattamente 20 anni fa. Ero una giovane donna di 46 anni, con un lavoro stabile, un matrimonio felice e alle prese con l’adolescenza di un figlio di 14 anni.

Grazie allo screening annuale la malattia è stata individuata precocemente, ho così potuto evitare cure eccessivamente invasive, ma ho subito comunque una mastectomia totale con tutte le conseguenze fisiche e psicologiche che l’intervento comporta.

Ero terrorizzata, piena di dubbi, avevo perso d’un tratto tutte le mie certezze come donna, come moglie, come madre, come lavoratrice. Gli incontri con la ginecologa e con la psicologa dell’AUSL, che accompagnavano le donne operate di tumore al seno, mi hanno aiutato molto.

Grazie a loro, ho conosciuto il gruppo AMA – Auto Mutuo Aiuto e, poco dopo, ho avvicinato quella che allora era la “neonata” Associazione Il Seno di Poi, formata da gran parte delle donne che avevo incontrato all’interno del gruppo AMA.

  1. Perché avete deciso di creare un Laboratorio di Teatro per le donne sopravvissute al cancro al seno? E perché avete scelto di chiamarlo “LE SALAMANDRE”? 

Ricordo che durante una riunione in Associazione, le socie che componevano allora il direttivo ci proposero nuove attività creative; una riguardava l’idea di dare vita a un coro e l’altra riguardava la partecipazione a un laboratorio teatrale che sarebbe stato condotto dall’attrice bolognese Tita Ruggeri.

Io, con un po’ di timore e tanta curiosità, mi sono immediatamente iscritta al laboratorio teatrale. L’idea, che ho condiviso da subito, è nata dall’esigenza di offrire alle donne che hanno ricevuto una diagnosi di tumore al seno strumenti per ritrovare un dialogo costruttivo con il proprio corpo, in un luogo e in un tempo in cui trovino spazio anche le emozioni negative, che inevitabilmente sono collegate al difficile percorso della malattia.

Dopo il debutto avvenuto nel 2012 il gruppo ha deciso di darsi un nome e, sulla suggestione di una battuta del primo spettacolo realizzato, si è sentito e si sente ben rappresentato dalla Salamandra, l’animale che molte antiche leggende associano al fuoco e che si pensava fosse in grado, grazie alla sua resistenza e alla sua forza, di vincere le fiamme del male.

  1. Che cosa ha significato e cosa significa oggi, per te, essere parte del gruppo LE SALAMANDRE?

Fare parte de LE SALAMANDRE è stata ed è tutt’ora una delle esperienze più intense che io abbia mai vissuto. Faccio parte del gruppo teatrale dal primo spettacolo che abbiamo realizzato, con il tempo il gruppo di attrici è diventato sempre più numeroso, noi SALAMANDRE oggi siamo ben 14!

Le SALAMANDRE nei costumi dello spettacolo Mamma mia

Purtroppo, alcune SALAMANDRE non ci sono più, portate via dalla malattia, ma le attrici dopo ogni perdita sono sempre riuscite a trovare la forza, l’energia e l’entusiasmo per continuare.

I tanti momenti difficili sono stati superati dalla gioia di stare insieme, dall’emozione di andare in scena, affrontando sfide sempre nuove in testi teatrali di vari autori e collaborando con la regista anche alla realizzazione delle scenografie e alla scelta dei costumi.

  1. Quali benefici state riscontrando da questa attività ludico ricreativa? 

Gli incontri laboratoriali, sotto la guida delicata e attenta di un’esperta, quale è Tita Ruggeri, diventano occasioni per aumentare la propria autostima e il rispetto per sé stesse, realizzando qualcosa che permette anche di comunicare in maniera efficace con gli altri. 

L’esperienza di un laboratorio teatrale, che si conclude con la rappresentazione davanti a un autentico pubblico di un vero e proprio spettacolo, permette di mantenersi costantemente e sinceramente in contatto con sé stessi, oltre che con il gruppo, e conduce al superamento dei propri limiti con gioia, entusiasmo e divertimento.

Le SALAMANDRE all’Oratorio San Filippo Neri

La forza delle SALAMANDRE proviene anche e, forse soprattutto, dalla grande energia che viene dalla condivisione. L’obiettivo che ci sentiamo ogni volta di raggiungere, attraverso lo spettacolo che mettiamo in scena, è anche quello di trasmettere l’idea che la malattia non deve essere considerata solo come un percorso individuale, ma deve diventare un viaggio collettivo verso la rimozione dei condizionamenti e dei pregiudizi che ruotano intorno al cancro, specialmente il cancro al seno, che comporta per la donna una doppia chirurgia, fisica e simbolica. 

  1. Ti chiedo infine un consiglio, che daresti a una persona che sta affrontando la malattia e la rinascita. 

Questa è la domanda più difficile. La diagnosi di una malattia oncologica determina sempre uno “sconvolgimento” e un cambiamento nella vita di chi ne è colpito e dei suoi familiari.

Per una donna la diagnosi di tumore al seno, in particolare, mette in crisi l’immagine di sé e determina profondi cambiamenti e vissuti, che accompagnano le diverse fasi del percorso di malattia e di cura.

Nella mia personale esperienza posso solo dire che è stato fondamentale trovare chi ha saputo ascoltarmi senza giudizi; l’auto mutuo aiuto, per esempio, mi ha insegnato l’importanza di vedere riconosciuta la mia personale esperienza come risorsa e come possibile fonte di competenze, non solo come condizione da cambiare o malattia da curare.

Foto di gruppo dopo uno spettacolo.

Trovare altre persone con cui condividere aspetti della propria vita mi ha aiutata ad uscire dall’isolamento e dalla paura, mi ha fatto capire che avere una malattia non significa essere quella malattia.

Il video correlato

Il video è stato realizzato interamente online durante gli interminabili giorni del lockdown con la regia di Tita Ruggeri. Le attrici del Il Seno di Poi OdV si sono cimentate nella messa in scena di uno strano mondo nel quale farmaci dai tanti e svariati effetti indesiderati si trasformano in buffi e improbabili alleati delle donne che affrontano il cancro al seno. Alla base di questo originale lavoro c’è il tentativo, messo in atto da autentiche esperte della materia, di alleggerire un percorso durissimo, ma indispensabile per continuare a vivere e a sorridere insieme.https://www.youtube.com/embed/8RH5SyLs2x0?feature=oembed

Chi è Raffaella Pagani

66 anni, è nata e vive a Bologna. Laureata in Pedagogia, è attualmente in pensione dopo avere lavorato nel Settore Istruzione del Comune di Bologna, dove si occupava di educazione interculturale. È stata operata di carcinoma mammario nel 2005; attraverso il gruppo di Auto Mutuo Aiuto ha conosciuto l’Associazione Il Seno di Poi OdV di cui è socia ormai da quasi 20 anni. Dal 2012 fa parte del gruppo teatrale dell’Associazione: LE SALAMANDRE. È stata Vicepresidente dell’Associazione dal 2016 al 2018 e ora è referente del gruppo teatrale.

Sull’Associazione

Raffaella Pagani referente del gruppo teatrale le Salamandre

LE SALAMANDRE in scena con PETUNIE E CLEMENTINE

LE SALAMANDRE in scena con PETUNIE E CLEMENTINE

LE SALAMANDRE in scena al Teatro Dehon con PETUNIE E CLEMENTINE nell’ambito della rassegna DIVERSE ABILITÀ IN SCENA promossa dall’Associazione Gli amici di Luca Casa dei Risvegli Luca De Nigris ets.
regia di Tita Ruggeri

lunedì 5 maggio 2025 ore 21.00 teatro DEHON

entrata a offerta libera

da LA REPUBBLICA

Il Comune di Bologna ❤️💙ha conferito a Fulvio De Nigris e Maria Vaccari la Turrita d’Argento.

Fulvio De Nigris e Maria Vaccari sono due persone speciali per Bologna.

Due genitori che hanno trasformato il dolore per la perdita del figlio Luca in impegno civile a servizio della comunità.

Con la “Casa dei Risvegli Luca De Nigris” negli ultimi 20 anni sono stati al fianco di genitori e familiari di quasi 600 pazienti con esiti di coma e gravi cerebrolesioni.

Con il loro lavoro hanno contribuito a creare un nuovo modello di assistenza a livello nazionale.

Intervista a Morena Casarini – presidente dell’Associazione Il Seno di Poi OdV

25 marzo 2025, scritto da: alicespiga82

Intervista a Morena Casarini – presidente dell’Associazione Il Seno di Poi OdV

Carismatica. È questa la parola che secondo me meglio descrive Morena Casarini, Presidente dell’Associazione bolognese Il Seno di Poi OdV.

Ho avuto la fortuna di conoscerla ormai tre anni fa e mi ha sempre supportato: ha svolto il ruolo di moderatrice nelle presentazioni del mio libro e mi ha aiutato a creare il primo appuntamento di Donne in Rinascita a Bazzano.

E ora, con la consueta energia vulcanica, ha accettato anche di rispondere alle mie domande e di comparire sul sito Donne in Rinascita. Una donna davvero fuori dall’ordinario. ♥

Cara Morena, quando e perché sei entrata in contatto con l’Associazione Il Seno di Poi? 

Mi sono ammalata nel 2000 e nel 2001, accompagnata dalla cognata di mia cugina, che ne faceva già parte, sono entrata nel percorso AUSL – Consultorio di Via Sant’Isaia, che aiutava le donne colpite da tumore al seno grazie al Gruppo AMA – Auto Mutuo Aiuto “Sempre Insieme”.

Nel dicembre 2006, con altre sei donne, più la Psicologa e la Ginecologa che ci seguivano, abbiamo sentito l’esigenza di fare qualcosa di più, oltre al Gruppo AMA. Così è nata l’Associazione Il Seno di Poi. Fino a ottobre 2019 ho ricoperto il ruolo di Tesoriere, poi sono stata eletta Presidente.

Cosa significa oggi, per te, essere la presidente di questa Associazione e poter aiutare le donne che stanno vivendo l’esperienza del cancro al seno? 

Fare la Presidente si è rivelato faticoso, non tanto per l’impegno verso le donne, quello lo affronto sempre con entusiasmo, quanto per la burocrazia introdotta con la creazione del RUNTS (Registro Unico Nazionale Terzo Settore).

Avendo assunto questo ruolo, il compito di accogliere e aiutare le donne è svolto prevalentemente dalle straordinarie volontarie che con dedizione, il martedì e il venerdì pomeriggio, presso la Casa della salute Porto-Saragozza accolgono le donne.

In che modo ti ha cambiata l’esperienza della malattia e del volontario in ambito oncologico? 

Sicuramente mi ha stravolto la vita. C’è un PRIMA e un DOPO, mi sono licenziata dal lavoro, ho cambiato città, ma nonostante tutto sono sempre rimasta legata a Bologna e in particolar modo all’Associazione.

Poter rendere quello che mi era stato dato per me è una grande gioia. Ho dovuto anche imparare a parlare in pubblico e non è stato facile, confrontarmi con i medici, partecipare ai gruppi di lavoro con Europa Donna, così da portare avanti battaglie importanti (come il Follow up oncologico dopo i 10 anni). Dopo quasi 20 anni di Associazione posso dire di essere soddisfatta.

Come Associazione, quali progetti state portando avanti?

Attività pilastro dell’Associazione sono il Gruppo AMA – Sempre Insieme (riattivato di recente), il Coro Antonella Alberani e il Laboratorio Teatrale “Le Salamandre”.

Poi altre attività ludiche, importantissime perché distolgono l’attenzione dalla malattia, come il Giardino della Lana, in cui si lavora insieme a maglia o all’uncinetto, e i corsi di Yoga e di Nordic walking, che riusciamo a offrire due volte all’anno grazie alle donazioni.

Il progetto, però, per me fondamentale è il supporto psicologico che, grazie alla Fondazione del Monte, riusciamo a portare avanti con una psicologa dedicata, dopo che tre anni fa ci è stata tolta la psicologa di riferimento AUSL.

Alcune immagini delle attività portate avanti dall’Associazione Il Seno di Poi OdV.

C’è un consiglio che vorresti dare alle donne che stanno vivendo il percorso della malattia e della rinascita?

Il mio consiglio è uno solo: fatevi aiutare, non siete sole. Il motto dell’Auto Mutuo Aiuto è: il dolore condiviso è un dolore dimezzato. Non abbiate paura, non vergognatevi, chiedere aiuto non è una debolezza, ma un atto d’amore verso se stesse.

SULL’ASSOCIAZIONE

Morena Casarini,- socia fondatrice e presidente dell’Associazione Il Seno di Poi OdV