Il potere della condivisione nei gruppi AMA: intervista a Francesca Fagioli
Scritto da alicespiga82
Dopo avervi raccontato Che cosa sono i gruppi AMA – Auto Mutuo Aiuto, oggi ho il privilegio di presentarvi Francesca Fagioli.
Francesca svolge il ruolo di facilitatrice all’interno del gruppo AMA Sempre Insieme, rifondato di recente dall’Associazione Il Seno di Poi OdV.
Insieme a lei, entriamo nel merito di come si diventa una facilitatrice e che cosa significa esserlo, e approfondiamo quali benefici hanno le donne che entrano in questo cerchio di condivisione protetto.
1. Il suo incontro con Il Seno di Poi OdV
Cara Francesca, quando e perché hai scelto di iniziare la tua collaborazione con l’Associazione Il Seno di Poi?
Nel 2021 mi sono operata per un tumore al seno, e insieme alle cure è iniziato per me un nuovo percorso di vita e crescita interiore.
Ho maturato il desiderio di dare alle persone che vivono la malattia il supporto che ho avuto io e che mi ha permesso di ricercare una guarigione più profonda.
Ho quindi scelto di svolgere vari percorsi di crescita personale e professionale, e in particolare mi sono formata nel coaching oncologico.
Mi sono avvicinata all’Associazione Il Seno di Poi nel 2024 per conoscere la loro realtà, per condividere la mia storia e magari offrire un contributo.
Sono molto grata della sensazione di accoglienza che ho avuto e che ancora sento quando vado in Associazione.
2. L’esperienza dei gruppi AMA
Quando e perché hai scelto di diventare facilitatrice per i gruppi AMA? Hai svolto un corso di formazione?
Ho deciso di diventare facilitatrice per i gruppi AMA perché credo nell’integrazione di diversi strumenti di aiuto per supportare le persone nei momenti di difficoltà, e l’Auto Mutuo Aiuto è una preziosa risorsa.
Nel 2024 ho svolto il corso di formazione promosso dal Coordinamento del progetto “Rete dei Gruppi di Auto Mutuo Aiuto” dell’AUSL di Bologna.
Volevo sia collaborare con il Coordinamento sia facilitare un gruppo dedicato alle donne in cura per tumori della sfera femminile.
Grazie all’Associazione Il Seno di Poi, ho scoperto del loro gruppo AMA Sempre Insieme, sospeso a causa del Covid e non più ripartito; mi sono quindi proposta per ricreare il gruppo insieme a loro e facilitarlo.
3. Essere di aiuto per dare un senso alla propria storia
Da un punto di vista personale e professionale, che cosa ti sta insegnando questa particolare esperienza?
La prima cosa che mi viene in mente è quando ho creato e distribuito il volantino del Gruppo AMA Sempre Insieme.
È stato emozionante tornare in ospedale, in quei posti che hanno rappresentato le “tappe” del mio percorso, per lasciare qualcosa che potesse offrire aiuto a donne che erano lì, come ero stata lì io: mi ha aiutato a dare un senso alla mia storia.
E poi ogni esperienza che viene portata negli incontri insegna qualcosa: la forza del gruppo è crescere insieme e supportarsi condividendo le proprie storie, che dicono sempre qualcosa anche di te.
Al di là della mia funzione di facilitatrice, nel gruppo siamo tutte pari, e ognuna è una risorsa per tutte le altre, anche per me.
4. Il gruppo AMA Sempre Insieme
Da quando hai iniziato a facilitare il gruppo AMA Sempre Insieme, c’è un momento o un episodio che ti ha colpita in maniera particolare? Ce lo puoi raccontare?
Ci sono tanti momenti che mi hanno colpito, ma sono conservati dentro di me e all’interno del gruppo: la riservatezza è una delle caratteristiche dei gruppi AMA e quello che avviene negli incontri rimane lì e solo lì.
Non è solo una garanzia di anonimato, ma proprio perché il gruppo è uno spazio protetto, in cui si possono togliere le “maschere” in libertà, sapendo che nulla uscirà da lì e avendo ben chiaro che l’assenza di giudizio è il presupposto del gruppo.
Però posso dire che è molto bello vedere come persone, che nella vita non si conoscono, tengano così tanto a sostenersi reciprocamente: è una forma di generosità e di ascolto emozionante.
Nel gruppo si piange e si ride, e l’ironia è fondamentale: quando abbiamo parlato della sfera sessuale legata alle terapie siamo riuscite a sdrammatizzare e a farci grasse risate!
Per chi volesse partecipare, il Gruppo si riunisce di venerdì, ogni 15 giorni, dalle 17:30 alle 19:00, presso il Salone Roncati della Casa della Salute Porto-Saragozza di Via Sant’Isaia 90 (Bologna).
I prossimi due incontri saranno il 27/06/2025 e 11/07/2025, poi pausa estiva e si ricomincia a settembre. Per contatti e informazioni, consiglio di scaricare la locandina dell’iniziativa.
5. I benefici di partecipare a un gruppo AMA
In quali modi questo gruppo sta aiutando le donne partecipanti? Quali benefici/giovamenti raccontano di ottenere?
La condivisione con chi sta vivendo la tua stessa esperienza è terapeutica: la storia di ognuna è unica e irripetibile, ma sai che l’altra può capirti davvero perché vive sulla sua pelle quello di cui parli, e questo tipo di comprensione ti fa aprire con più libertà e ti fa sentire meno sola e meno frustrata.
Sapere di avere uno spazio di questo tipo è di grande conforto e per nulla scontato, perché anche quando si è circondate dall’affetto e dal sostegno delle persone care, il senso di solitudine arriva.
Nel gruppo non si è più sole e si possono trovare insieme strategie per fronteggiare i problemi, diventando anche risorse per le altre.
Tutto questo genera una sensazione di reciprocità e di utilità, che ti può far vivere l’esperienza della malattia con un maggiore potere personale.
Poi il valore aggiunto sono le donne del gruppo “storico”, che hanno fondato l’Associazione e che oggi portano, a chi si trova nella prima fase di malattia, l’esempio vivente e molto rassicurante di come da un’esperienza così non solo si possa sopravvivere, ma si possano anche creare cose meravigliose.
6. Il consiglio di Francesca Fagioli per le donne in rinascita
Ti chiedo, infine, un consiglio per le donne che stanno affrontando il percorso della malattia e della rinascita.
La prima cosa che mi viene da dire è di avere la forza di chiedere aiuto; non è sempre facile, perché la nostra società dipinge la fragilità come qualcosa di negativo, quando invece è una caratteristica dell’essere umano. Non dobbiamo per forza tenere duro e farcela da sole.
Quindi consiglio di informarsi per conoscere le risorse disponibili che possano fornire il tipo di sostegno di cui si sente bisogno. Ogni persona è unica e il tipo di supporto necessario può essere diverso da donna a donna.
Poi il consiglio è di trovare la strada per riuscire ad amarsi di più: «Per prima cosa ama te stessa e tutto il resto andrà a posto» (cit.).
Occorre cambiare quelle dinamiche che osservo spesso nelle donne e che portano a mettere in secondo piano i propri bisogni, a trattenere le emozioni, a sentire un alto senso del dovere.
Bisogna imparare a prendersi spazio, a riconoscere ed esprimere le emozioni, ad ascoltarsi per capire cosa ci piace fare e cosa ci nutre nel profondo.
L’esperienza del tumore segna un prima e un dopo nell’esistenza di una persona, e la guarigione necessaria, per trasformare quel “dopo” in una rinascita, passa dal curare la persona nella sua totalità: mente, corpo, anima.
Credo fortemente che anche nel dolore esista la possibilità di rinascere e riscoprire sé stessi. È un potere che abbiamo.
Chi è Francesca Fagioli
A seguito dell’esperienza diretta con un tumore al seno, ha compreso quanto sia fondamentale affiancare al percorso medico una profonda trasformazione interiore. Da lì, ha iniziato un cammino di crescita personale – un percorso che continua ogni giorno e che considera parte integrante della sua guarigione.
Oggi – oltre al suo lavoro – come Cancer Coach qualified Pratictioner formata presso la Cancer Coach Academy di Mara Mussoni accompagna le persone che vivono la malattia oncologica e sentono il bisogno di attribuire un significato nuovo e più profondo a ciò che stanno attraversando.
Unisce la sua formazione accademica in Sociologa della salute e degli stili di vita alla sua esperienza nell’ambito della metodologia dell’Auto-Mutuo-Aiuto, per promuovere il processo di crescita personale e di acquisizione di potere della persona sulla propria vita, attraverso la condivisione, il sostegno reciproco e la scoperta delle proprie risorse.
Ama la danza come espressione autentica di vita e di libertà. In particolare, pratica Danza dei 5Ritmi, una forma di meditazione in movimento che le permette di connettersi profondamente con il suo sentire.

Per approfondire
Si consiglia la lettura dell’articolo Che cosa sono i gruppi AMA – Auto Mutuo Aiuto e la consultazione del sito dell’AUSL di Bologna, dove trovate anche l’elenco dei gruppi attivi sul territorio.
I gruppi di Auto Mutuo Aiuto racconteranno le loro esperienze all’evento AMA VIVENTE 2025, che si terrà a Bologna sabato 25 ottobre presso la Biblioteca Sala Borsa. Siete tutti invitati!
Ama Vivente 2025 pdfScarica in PDF
Per l’Associazione Il Seno di Poi OdV, vi ricordo che ne ho parlato anche nelle interviste a Morena Casarini – presidente de Il Seno di Poi, Paola Falleroni – direttrice del coro e Raffaella Pagani – referente del laboratorio teatrale LE SALAMANDRE.