25 marzo 2025, scritto da: alicespiga82
Intervista a Morena Casarini – presidente dell’Associazione Il Seno di Poi OdV
Carismatica. È questa la parola che secondo me meglio descrive Morena Casarini, Presidente dell’Associazione bolognese Il Seno di Poi OdV.
Ho avuto la fortuna di conoscerla ormai tre anni fa e mi ha sempre supportato: ha svolto il ruolo di moderatrice nelle presentazioni del mio libro e mi ha aiutato a creare il primo appuntamento di Donne in Rinascita a Bazzano.
E ora, con la consueta energia vulcanica, ha accettato anche di rispondere alle mie domande e di comparire sul sito Donne in Rinascita. Una donna davvero fuori dall’ordinario. ♥
Cara Morena, quando e perché sei entrata in contatto con l’Associazione Il Seno di Poi?
Mi sono ammalata nel 2000 e nel 2001, accompagnata dalla cognata di mia cugina, che ne faceva già parte, sono entrata nel percorso AUSL – Consultorio di Via Sant’Isaia, che aiutava le donne colpite da tumore al seno grazie al Gruppo AMA – Auto Mutuo Aiuto “Sempre Insieme”.
Nel dicembre 2006, con altre sei donne, più la Psicologa e la Ginecologa che ci seguivano, abbiamo sentito l’esigenza di fare qualcosa di più, oltre al Gruppo AMA. Così è nata l’Associazione Il Seno di Poi. Fino a ottobre 2019 ho ricoperto il ruolo di Tesoriere, poi sono stata eletta Presidente.
Cosa significa oggi, per te, essere la presidente di questa Associazione e poter aiutare le donne che stanno vivendo l’esperienza del cancro al seno?
Fare la Presidente si è rivelato faticoso, non tanto per l’impegno verso le donne, quello lo affronto sempre con entusiasmo, quanto per la burocrazia introdotta con la creazione del RUNTS (Registro Unico Nazionale Terzo Settore).
Avendo assunto questo ruolo, il compito di accogliere e aiutare le donne è svolto prevalentemente dalle straordinarie volontarie che con dedizione, il martedì e il venerdì pomeriggio, presso la Casa della salute Porto-Saragozza accolgono le donne.
In che modo ti ha cambiata l’esperienza della malattia e del volontario in ambito oncologico?
Sicuramente mi ha stravolto la vita. C’è un PRIMA e un DOPO, mi sono licenziata dal lavoro, ho cambiato città, ma nonostante tutto sono sempre rimasta legata a Bologna e in particolar modo all’Associazione.
Poter rendere quello che mi era stato dato per me è una grande gioia. Ho dovuto anche imparare a parlare in pubblico e non è stato facile, confrontarmi con i medici, partecipare ai gruppi di lavoro con Europa Donna, così da portare avanti battaglie importanti (come il Follow up oncologico dopo i 10 anni). Dopo quasi 20 anni di Associazione posso dire di essere soddisfatta.
Come Associazione, quali progetti state portando avanti?
Attività pilastro dell’Associazione sono il Gruppo AMA – Sempre Insieme (riattivato di recente), il Coro Antonella Alberani e il Laboratorio Teatrale “Le Salamandre”.
Poi altre attività ludiche, importantissime perché distolgono l’attenzione dalla malattia, come il Giardino della Lana, in cui si lavora insieme a maglia o all’uncinetto, e i corsi di Yoga e di Nordic walking, che riusciamo a offrire due volte all’anno grazie alle donazioni.
Il progetto, però, per me fondamentale è il supporto psicologico che, grazie alla Fondazione del Monte, riusciamo a portare avanti con una psicologa dedicata, dopo che tre anni fa ci è stata tolta la psicologa di riferimento AUSL.

C’è un consiglio che vorresti dare alle donne che stanno vivendo il percorso della malattia e della rinascita?
Il mio consiglio è uno solo: fatevi aiutare, non siete sole. Il motto dell’Auto Mutuo Aiuto è: il dolore condiviso è un dolore dimezzato. Non abbiate paura, non vergognatevi, chiedere aiuto non è una debolezza, ma un atto d’amore verso se stesse.
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